Ingegni, giovani energie per valorizzare le aree interne siciliane
Ingegni, giovani energie per valorizzare le aree interne siciliane

Ingegni, giovani energie per valorizzare le aree interne siciliane

A Palazzo Adriano, piccolo paese tra i Monti Sicani, sono i giovani ad animare la comunità e valorizzare le bellezze locali grazie al progetto Ingegni

Chi ha visto Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore sa che a contribuire alla poesia della pellicola sono anche gli incredibili scorci di Giancaldo, l’immaginario paese siciliano in cui è ambientato.

Quel paese esiste davvero e si trova nelle aree interne della Sicilia tra i Monti Sicani, già teatro del Tincatimpa Festival. Si chiama Palazzo Adriano, e dallo scorso maggio è animato da un gruppo di giovani riuniti attorno al progetto Ingegni – Giovani attori del territorio.

I giovani del progetto Ingegni

Ingegni è un’iniziativa del Comune di Palazzo Adriano, in partenariato con Maghweb, Via delle Rondini e la Consulta Giovanile di Palazzo Adriano, nato in risposta al bando Fermenti in Comune promosso da Anci, con le risorse del Fondo per le Politiche Giovanili. L’obiettivo è favorire l’empowerment dei giovani del paese attraverso un percorso formativo e incanalare le energie dei partecipanti in attività di animazione territoriale e valorizzazione del patrimonio culturale.

Si è così costituito un gruppo variegato per età – c’è chi deve ancora compiere 18 anni, chi supera i 30 – ma unito da un interesse comune: far vivere Palazzo Adriano e farlo scoprire a chi arriva da fuori. “Si sta creando davvero un bel gruppo”, conferma Valeria Sciurba, tra i partecipanti di Ingegni. “È vero che in un piccolo paese ci si conosce un po’ tutti, ma grazie a questo progetto stiamo creando rapporti più solidi”.

Dall’entusiasmo nella sua voce si capisce l’impatto positivo che il progetto Ingegni ha sui giovani coinvolti, non soltanto in termini di arricchimento del proprio bagaglio culturale (lei, biologa di formazione, sta esplorando il mondo della progettazione e della valorizzazione turistica). A fare la differenza sono anche – soprattutto – le competenze soft acquisite mettendosi in gioco nelle varie attività, dalla capacità a parlare in pubblico durante le visite guidate per i turisti all’attitudine al lavoro in team nelle sessioni di progettazione.

Il turismo a Palazzo a Adriano

“Il gruppo nasce con scopo turistico, per guidare i turisti che arrivano e mostrare loro ciò che c’è in paese dato che spesso non conoscono la storia locale”, spiega Valeria. È il lato oscuro del cineturismo, quella forma di turismo basata sulla visita delle location cinematografiche: si ricercano i set del cinema, senza accorgersi che sono luoghi di vita. “Abbiamo l’oro in mano, ma finora non è stato valorizzato abbastanza”, continua Valeria, che ben ricorda le orde di turisti scese dall’autobus alla ricerca della Piazza Umberto I, sede del Nuovo Cinema Paradiso, vagare per Palazzo Adriano senza vivere davvero il paese.

I giovani di Ingegni vogliono promuovere sul territorio una nuova forma di turismo che Valeria non esita a definire emozionale. “Puntiamo a parlare al turista non solo della storia del paese e dei suoi beni culturali da un punto architettonico e artistico, ma anche della vita che qui conduciamo”, racconta. “Questo è un paese particolare, in cui scendi in piazza e ti incontri con tutta la gente del paese”.

Quella stessa gente che ancora non ha compreso il valore che il turismo può portare al territorio.  “Per il paesano il turista non porta benefici perché non abbiamo un negozio di souvenir né attività dedicate”. Per questo motivo, il gruppo di Ingegni immagina di proporre ai turisti delle degustazioni di prodotti tipici locali, coinvolgendo così i produttori e l’intera popolazione.

Promuovere la restanza

Eppure, al di là delle attività turistiche e di valorizzazione del territorio, Ingegni ha un obiettivo ancora più ambizioso. “Il punto è cercare di far restare i giovani in paese, perché spesso li si sente dire che qui non c’è niente”, riflette Valeria. “Però se si costruisce insieme un domani ci sarà qualcosa, e sarà qualcosa che manterrà questi ragazzi sul territorio”. Sul piano immateriale Ingegni può fare molto, creando legami con la propria terra. In un paese come Palazzo Adriano, con una curva demografica in picchiata da decenni, favorisce quelle relazioni umane solide che fanno venir voglia di restare.

Come sappiamo, però, la volontà da sola non basta se non ci sono le precondizioni per la restanza. “Il lavoro è una chiave fondamentale, ci deve essere qualcosa che ti permetta di restare”, racconta Valeria. “Occorre creare nuovi lavori per permettere a più persone possibili di restare in paese, anche puntando sul fattore turistico”. Se il turismo può rappresentare un’importante chiave per lo sviluppo di questi territori, di certo non è l’unica. Nuove figure professionali possono nascere attorno ai concetti di innovazione sociale e sviluppo di comunità, tra animatori territoriali e operatori del terzo settore che lavorino sulla trasformazione sociale dei luoghi. Varie opportunità si prospettano anche in settori più manuali: artigiani che sappiano raccontare il territorio attraverso produzioni inedite, produttori che chiudano la filiera agroalimentare puntando sulla vendita di prossimità.

Perché poi a Palazzo Adriano si vive bene, e lo dice una ragazza che fino ai 18 anni ha vissuto in una città come Messina. “Qui c’è quella vita di paese così pacifica e genuina che in città non trovi, ci conosciamo tutti e la piazza ci riunisce”. Lo spazio pubblico diventa cuore della comunità.

Il futuro del progetto Ingegni

Da progetto, Ingegni dovrebbe terminare a maggio 2023. Tuttavia, il gruppo non ha alcuna intenzione di sciogliersi e anzi progetta di darsi una struttura più solida, costituendosi come associazione.

Intanto, lo scorso dicembre è stato approvato il primo progetto interamente scritto dal gruppo nell’ambito del Corpo Europeo di Solidarietà. Partendo dai bisogni dei giovani di Palazzo Adriano è nato Pia.Nu.Ra – Piazza Nuova dei Ragazzi, un progetto basato sulla creazione di collaborazioni con altre associazioni dei paesi limitrofi per la messa a sistema delle risorse locali. “Vogliamo creare una rete, perché solo unendoci possiamo davvero valorizzare i nostri territori”, conferma Valeria. E, per quanto riguarda la forza delle reti, noi di RIFAI non potremmo essere più d’accordo.

Potete seguire il progetto Ingegni sulla pagina Instagram dedicata: